LA LOGICA ARISTOTELICA
I testi di logica sono stati riuniti in una raccolta chiamata Organon, cioè strumento poichè ritenuti premessa necessaria alla filosofia aristotelica e in generale al corretto pensare.
L'Organon è composto da 6 libri:
Se scomponiamo una proposizione nei suoi termini otteniamo dei significati ultimi che rimandano alla lista delle categorie, cioè dei significati primi dell'essere: "Socrate corre" diventa perciò "Socrate", sostanza, "corre" fare.
A questo livello non si pone ancora il problema della verità: la verità non è mai nei termini singolarmente presi, ma solo nel giudizio che li connette.
La definizione di un termine si costruisce attraverso l'individuazione di un genere che comprende l'ente da definire e di una diffenza specifica che lo distingue dagli altri enti: ad esempio per definire "uomo" si ricorre al genere "animale" e alla sua specificità tra gli animalil, cioè l'essere "razionale".
Per questa ragione sia le categorie che gli individui sono indefinibili.
La definizione, in Aristotele, è la corretta individuazione del luogo che un ente occupa nella scala dell'essere.
Quando uniamo i termini (un nome o un verbo) fra loro e affermiamo o neghiamo qualcosa di qualcos'altro, allora abbiamo il giudizio. La sua espressione verbale è la proposizione o enunciazione.
La proposizione esprime sempre affermazione o negazione: il problema della verità si pone solo a partire da questo livello, poichè solo una proposizione può essere vera o falsa a seconda che in essa si congiunga o si disgiunga ciò che è realmente congiunto o disgiunto.
Per questo non tutte le proposizioni rientrano nella logica: inviti, esclamazioni, preghiere... non esprimono un'affermazione o una negazione, non sono nè vere nè false, e quindi di esse si occupa la poetica o la retorica.
Quando si collega proposizione a proposizione si ha un "ragionamento".
Il "sillogismo" è appunto quel ragionamento in cui la conclusione a cui si perviene è la conseguenza che scaturisce dalle proposizioni precedentemente connesse.
Il sillogismo è cioè la struttura stessa del ragionamento, per Aristotele.
Il sillogismo in generale prescinde dal contenuto di verità delle premesse: quando invece riguarda anche la verità delle premesse esso si chiama "scientifico" o "dimostrativo".
Il sillogismo, secondo la definizione di Aristotele, è un ragionamento in cui, poste due premesse, ne consegue necessariamente una conclusione diversa dalle premesse stesse, senza che occorra nessun concetto estrinseco perché si produca la necessità della conseguenza.
Definizione di Aristotele: "Il sillogismo, inoltre, è un discorso nel quale, poste alcune premesse, ne consegue necessariamente alcunché di diverso dalle premesse, per il fatto che queste sono quel che sono." (Analitici primi, I,I,24b)
Il termine greco è "sylloghismon", che deriva da "sylloghizomai", che vuol dire "raccolgo insieme"