QUALITA' E QUANTITA' DELLE PROPOSIZIONI
Per entrare nella struttura del sillogismo occorre definire la tipologia delle proposizioni.
Vi sono quattro classi di proposizioni, ognuna contraddistinta da una particolare combinazione di quantità (gli enunciati possono essere universali o particolari) e di qualità (gli enunciati possono essere affermativi e negativi); ovvero possiamo avere:
1. enunciati universali affermativi (indicati con A), cioè enunciati del tipo "Ogni S è P";
2. enunciati universali negativi (indicati con E), cioè enunciati del tipo "Nessun S è P";
3. enunciati particolari affermativi (indicati con I), cioè enunciati del tipo "Qualche S è P";
4. enunciati particolari negativi (indicati con O), cioè enunciati del tipo "Qualche S è non P".
Tutto ciò può essere sintetizzato nei seguenti due versi latini che gli studenti medievali imparavano a memoria:
A adfirmat, negat E, sed universaliter ambae,
I firmat, negat O, sed particulariter ambae.
Termine minore compare nella premessa che prende il nome di "premessa minore"
Termine maggiore compare nella premessa che prende il nome di "premessa maggiore"
Termine medio compare nelle due premesse, ma non nella conclusione
Ogni ragionamento sillogistico è costituito da tre enunciati: due che costituiscono l'antecedents, ovvero la praemissa maior (che contiene l'extremum maius) e la praemissa minor (che contiene l'extremum minus), più un terzo che costituisce il consequens.
In ogni premessa, oltre al termine estremo, vi è anche il termine medio (medius) che non compare nella conclusione, ma che consente di legare la premessa maggiore con la premessa minore onde ottenere la conclusione in base al principio, che per i medievali non era logico, bensì metafisico, secondo cui
quae conveniunt uni tertio, conveniunt inter se.