Regole
per argomentare e controargomentare
Esistono regole per discutere bene? In modo netto e codificato
no, tuttavia si possono indicare alcune condizioni, in assenza delle quali
la discussione non può dirsi razionale. A tali condizioni bisognerebbe
attenersi, ogni volta che si vuole argomentare una tesi in modo valido.
Queste condizioni possono essere raggruppate in relazione alle due fasi
del processo argomentativo:
La presentazione dello status
quaestionis
Essa dovrebbe articolarsi così:
- enunciazione concisa del problema
da affrontare;
- delucidazione del significato
di alcuni termini, laddove vi sia ambiguità;
- presentazione della rilevanza
del problema e delle possibili conseguenze teorico-pratiche della sua
soluzione;
- enunciazione delle soluzioni
alternative e loro critica;
- enunciazione della soluzione
che s'intende sostenere.
La
giustificazione della soluzione
Essa va presentata attraverso un argomento o una combinazione
di argomenti: quindi, rispettivamente, con un ragionamento semplice o
un ragionamento complesso
Si noti che la presentazione della propria soluzione è solo l'ultimo
passo dello status quaestionis. Questo significa che prima di manifestare
la propria opinione conviene riflettere intorno alla natura del problema
e ai possibili equivoci derivanti da un uso improprio dei termini; inoltre,
è doveroso un atteggiamento di disponibilità nei confronti
delle ragioni degli altri. Solo a questo punto si portano gli argomenti
a favore della propria tesi.
La discussione è fatta di tesi argomentate e di
critiche a tale tesi. All'argomentazione segue una contro-argomentazione,
in cui alla tesi ascoltata si oppongono obiezioni razionali, senza che
ciò significhi proporre una tesi alternativa.
La contro-argomentazione
Essa richiede il rispetto di alcune regole. Essa dovrebbe essere preceduta
da una riformulazione della tesi che s'intende avversare, in modo da mostrare
che è stata ben compresa. Quindi si possono seguire due vie contro-argomentative:
a. Si attacca lo status quaestionis avversario
argomentando uno dei seguenti punti:
- il problema è mal posto;
- i termini impiegati nell'argomentazione
sono stati usati impropriamente o in modo ambiguo;
- il problema o la tesi che ne denuncia
la soluzione sono irrilevanti;
- una delle tesi rivali è
migliore;
- la tesi è mal posta.
b. Si attacca la giustificazione argomentativa dell'avversario
mostrando che nel processo argomentativo è incorso in una o più
fallacie, oppure che alcuni degli argomenti presentati sono irrilevanti.
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